Lega Nazionale Contro la Predazione di Organi e la Morte a Cuor Battente

*

*

Riceviamo e volentieri pubblichiamo, dalla dott.ssa Nerina Negrello, Presidente della

Lega Nazionale Contro la Predazione di Organi
e la Morte a Cuore Battente
Nata nel 1985

Presidente Nerina Negrello
Pass. Canonici Lateranensi, 22 – 24121 Bergamo (ITALIA)
tel. 035 21.92.55 – fax 035 23.56.60 – C.C.P. 18066241
C.F. 95088250162
lega.nazionale@antipredazione.org
http://www.antipredazione.org/

ASSOCIAZIONE APARTITICA, ACONFESSIONALE, LAICA,
SENZA FINI DI LUCRO,
VIVE SOLO DEI VERSAMENTI DEI SOCI E DI LIBERI CONTRIBUTI
Per l’abolizione della dichiarazione di “morte cerebrale” imposta per legge.
Per il diritto alla vita, alla libertà, all’integrità della propria persona.
Per la difesa dei malati che hanno perso la coscienza e la cura secondo la loro volontà.

*

QUELLI A SEGUIRE SONO SOLO ALCUNI DEI MOLTI TESTI RICEVUTI.
INVITIAMO I LETTORI, PER UNA PIÙ AMPIA DOCUMENTAZIONE,
A VISITARE IL PORTALE http://www.antipredazione.org/

*
TESTAMENTO BIOLOGICO
IL GRANDE INGANNO

Oggi, 7 marzo, prende avvio la discussione all’Aula della Camera sul Testamento Biologico (PDL C.2350 “Disposizioni in materia di alleanza terapeutica, di consenso informato e di dichiarazioni anticipate di trattamento – DAT”) approvato in un testo del Senato nel marzo 2009 e ora licenziato con modifiche marginali, sostanzialmente immutato, dalla Commissione Affari Sociali.
Relatore in Assemblea Di Virgilio (Pdl), medico, già presidente dei Medici cattolici e fautore della “morte cerebrale”, che riceve dalla Commissione mandato di riferire favorevolmente all’assemblea.
La votazione slitta in Aprile.

Il grande inganno sta nel fatto che l’universo cattolico e il fronte laico sono collusi già all’art. 1 a) della Proposta di legge, che recita: “La presente legge… riconosce e tutela la vita umana… fino alla morte accertata nei modi di legge”. Quale legge? Quale morte? Né il gatto né la volpe, hanno il coraggio di enunciarla. Nel testo del Senato era chiaramente esplicitata: “Legge n. 578/93”, ossia la legge che ridefinisce la morte in termini di “morte cerebrale” dichiarata a cuore battente in sole 6 ore. Ora cancellato il numero identificativo, il crimine è invisibile ai più, facendo credere che ci si riferisca alla morte vera.

Nessuno dei due schieramenti contrapposti vuole riconoscere al cittadino il diritto di opposizione a tale morte protocollare finalizzata ai trapianti. Ma la Costituzione sancisce che “tutti i cittadini hanno pari dignità”, quindi anche al traumatizzato cranico deve essere riconosciuto il diritto ad una Dichiarazione Anticipata di Trattamento per impedire gli esami e le torture praticate per avvalorare l’ipotesi di “coma irreversibile” (morte cerebrale).
Il profano immagina che prima viene la morte e poi, eventualmente, le indagini invasive di tipizzazione per l’espianto/trapianto. Invece NO: il miraggio dell’espianto richiede la conservazione della funzionalità degli organi. Ciò significa che sono necessarie pesanti misure preparatorie già prima del cosiddetto accertamento della morte cerebrale. Tali misure sono attuate quando il rianimatore decide di sospendere la terapia perché, a suo avviso, la prognosi non lascia speranza. Ma è un giudizio soggettivo: praticherà queste “fatture” sul malato che respira ausiliato, il cui cuore batte autonomamente, mantenendo il circolo in tutti i distretti del corpo. Il malato è vivo ma ha perso la coscienza.
A partire da questo momento le misure mediche non saranno più curative, ma serviranno solo a salvaguardare gli organi. Saranno effettuati gli accertamenti dei caratteri immuno-genetici, si eseguirà l’asportazione di ghiandole linfatiche per la tipizzazione antigenica e, non raro, esami invasivi per valutare la qualità degli organi da trapiantare (coronariografie, ecc). Esami non finalizzati all’interesse del paziente, anzi per lui gravemente dannosi. Ciò avviene prima del cosiddetto accertamento del collegio medico. Questa violenza è tenuta nascosta alla famiglia che continua a credere che i medici che si affaccendano intorno al malato stiano curando il loro caro. E magari li supplicano e ringraziano.

Inoltre, per il cosiddetto accertamento di morte cerebrale, il Decreto impone “indagini strumentali del flusso ematico cerebrale” (angiografia cerebrale ecc.), metodica invasiva e dannosa – anche mortale – soprattutto per i pazienti in Rianimazione. Infatti “iniettare un liquido di contrasto nelle arterie endocraniche, dove c’è già un edema, vuol dire aumentare la pressione endocranica e l’edema stesso, attuando così il contrario di quello che una terapia medica finalizzata alla vitalità del tessuto cerebrale richiederebbe” (Prof. Dr. Massimo Bondì).
Il test dell’apnea (sospensione temporanea della ventilazione), già denunciato a livello internazionale come gravemente lesivo (Prof. Dr. Galli Coimbra) esita in un aggravamento delle condizioni del malato. La stessa ventilazione forzata attuata routinariamente ed arbitrariamente, ha un secondo fine: quello di dare ai medici il diritto di dichiarare il malato, soprattutto il traumatizzato cranico, vivo o morto cerebrale a seconda che interessi o no espiantare e trapiantare.
La legge non prevede il caso in cui i medici che eseguono i protocolli possano certificare falsamente la morte cerebrale per dolo o imperizia, né prevede alcuna punizione del reato, come se i medici fossero una casta immune da errori e pulsioni criminali.

Suona contraddittorio e disonesto il comportamento e il pensiero di coloro che impongono in 6 ore la morte cerebrale su persone in coma che la rifiutano e vorrebbero essere curate (e non essere estubate d’autorità o peggio macellate), e all’un tempo impongono ad altro gruppo di malati in stato vegetativo la vita tramite la peg: un tubo ficcato direttamente nell’intestino o nello stomaco per alimentare e idratare all’infinito persone che hanno perso la coscienza, persone che in condizione di coscienza hanno scelto la vita e la morte secondo natura e non accettano la meditecnica sperimentale.
I falsari del vivere e del morire presentano la cura al traumatizzato cranico come accanimento terapeutico, e la peg a vita come un vivere sano.

Si torni a scienza e coscienza, fuori dai protocolli autoritari della Sanità di Stato, che ci ha diviso d’autorità in cavie: quelli come Eluana per la sperimentazione sul cervello, e quelli sotto ventilazione per il ricambio d’organi.

Questa pubblica denuncia dell’esclusione di alcuni malati, in genere i traumatizzati cranici, dal diritto di esprimere Dichiarazioni Anticipate di Trattamento, delegittima, in quanto incostituzionale (artt. 2, 3, 13, 32), la Proposta di legge sui DAT all’esame dell’Aula.
Piuttosto che un pastrocchio all’italiana MEGLIO SENZA LEGGE.
*
LA MATTANZA DEI BAMBINI ESPIANTATI
DEVE FINIRE

Genitori spezzati dal dolore vengono raggirati dai “coordinatori locali” degli espianti, lugubre presenza in ogni ospedale.
Questi coordinatori, a cui si addice meglio il nome di monatti, sono in genere rianimatori, pagati per far applicare d’autorità la legge della “morte cerebrale” a medici che vorrebbero curare i pazienti, ma vengono da queste spie denunciati se non collaborano all’iter del foraggiamento di organi di ricambio. Loro compito è anche quello di creare sensi di colpa ai genitori che in quel momento sono incapaci di intendere e di volere, talché le firme di donazione sono sempre estorte da questi predatori, specializzati nella manipolazione mentale nel momento del maggior dolore.
Molte e-mail indignate sono giunte alla Lega Nazionale Contro la Predazione di Organi per Elena.
Elena, 22 mesi, di Teramo, disidratata nell’automobile esposta al sole per dimenticanza del padre. Potevamo perdonargli l’amnesia da stress, ma non possiamo perdonargli di non aver impedito che medici scellerati la espiantassero a cuore battente, torturata prima per disattenzione e torturata dopo per “interessi”. Il cuore di Elena è stato trapiantato su una bimba egiziana di 2 anni a Bergamo, il fegato a Torino, i reni a Roma.
Chiediamo agli esperti:
Sono state corrette le terapie pre-ospedalizzazione per ridurre l’edema cerebrale?
Quel 118 che l’ha intubata aveva il ghiaccio di antica memoria per l’immediatezza?
E’ lecito affermare in conferenza stampa: l’EEG non è ancora piatto?
E’ umano attendere come avvoltoi la morte di una bambina?
Erano i genitori capaci di intendere e di volere al momento della firma per l’espianto degli organi?
E’ stata chiesta l’autorizzazione ai genitori per eseguire l’angiotac e informati sui relativi rischi?
Sono stati i genitori correttamente informati sulle procedure di espianto a cuore battente?
Vi è stata violazione della privacy della piccola Elena, usata per propaganda alla donazione?

I giornalisti hanno dato un’interpretazione da ruffiani. Una di loro sul Corriere ha scritto che la “donazione degli organi è un antidolorifico… che non discende dalle lodi e ringraziamenti colti, quanto dal gesto in sé, magnifico e liberale… una potente carica della perduta umanità”. Non è piuttosto un ricatto delle istituzioni ai genitori per eventuali responsabilità legali e morali sui fatti?
Altro che antidolorifico! Il danno che produce l’enfatizzazione del rito sacrificale di un figlio si ripercuote su tutta la società e quell’autorizzazione tormenterà tutte le notti di quei genitori.

In altri Stati non si espiantano i bambini, per esempio Russia e Giappone. Infatti Vera, 2 anni, è stata trasferita dalla Siberia all’ospedale di Bergamo per il trapianto di cuore, avvenuto il 20 maggio scorso sacrificando un bambino italiano di 3 anni, espiantato a cuore battente a Firenze dopo la caduta dal balcone. Dopo l’intervento gli Ospedali Riuniti di Bergamo si sono vantati pubblicamente di “rappresentare una concreta possibilità di salvezza per molti pazienti che non riescono a trovare risposte nei loro Paesi”. I bimbi italiani sono diventati fornitori?
Anche in Giappone non è possibile espiantare prima dei 16 anni né trapiantare prima dei 6 anni, ma in Italia nella Lombardia formigoniana la macellazione pediatrica va a gonfie vele.

Speriamo che il bambino di 10 anni, M. L., di Lazzate (Monza) investito il 22 maggio sulle strisce pedonali sia curato e non macellato, che la famiglia resista alla pressione dei medici trapiantisti. Intanto i giornali titolano: “Bambino in fin di vita… in condizioni disperate all’ospedale San Raffaele”, cosa vorrà dire? Che i giornalisti ci preparano al nuovo infame e sacrificale espianto? Il massaggio cardiaco praticato in strada serviva solo a portarlo vivo in ospedale per l’espianto?

Lasciate stare i bambini!
*
Bambino di 4 anni di Fiano Romano
SQUARTATO-EVISCERATO-DISSANGUATO
A CUORE BATTENTE

Un altro bambino di 4 anni, investito, è stato condannato ad una prognosi infausta spacciata per morte, ovvero dichiarato “morto cerebrale” a cuore battente, per appropriarsi di organi in miniatura (cuore, reni, fegato, polmoni, intestino…), più che mai apprezzati dai clinici dei trapianti in quanto “novelli” e sani.

L’utilitarismo sanitario imperversa in tutta la sua crudeltà fino a cancellare quella pietà che normalmente si riserva ai cuccioli. Almeno per i cuccioli di cane e di foca in alcuni casi l’Italia intera, compresi ministri, sottosegretari e giornalisti, si solleva indignata e da tempo giustamente si combatte la vivisezione affinché un animale non venga legato al tavolo operatorio a cuore battente e, imbottito di farmaci paralizzanti, fatto a pezzi per ricambio o sperimentazione.

Invece per i nostri cuccioli d’uomo si plaude!

Nella nostra Italia per facilitare gli espianti dai bambini sono state cancellate le 12 / 24 ore di osservazione portandole a 6h come per gli adulti, senza tener conto delle argomentazioni scientifiche a sostegno della eccezionale capacità di recupero dei piccoli.

I genitori disperati vengono sottoposti al ricatto sanitario: in caso di opposizione al prelievo il ventilatore verrebbe staccato per produrre l’arresto cardiaco in poche ore. Nell’incertezza tra soffocamento ed espianto, essi cedono alle indecenti proposte di donazione dei coordinatori del prelievo, imbellettate da interessate ragioni umanitarie.

L’autorità sanitaria scarica così la responsabilità sui genitori e si para il fondo della schiena dall’accusa di omicidio e tortura. I genitori totalmente disinformati sull’orrore dell’espianto e obnubilati dal dolore obbediscono e firmano. Essi condannano così il loro figlio alla più atroce macellazione e sé stessi ad una sofferenza senza fine per non aver difeso fino all’ultimo la loro creatura.

Paesi più accorti, come Russia e Giappone, non usano i bambini.
In Giappone non è possibile espiantare prima dei 16 anni né trapiantare prima dei 6 anni.
Invece in Italia la macellazione dei bambini va a gonfie vele.
*
L’AQUILA
Scampati al terremoto, ora vengono reclutati per gli espianti

Territorio ferito dal sisma dal 2008 al 2010 con epicentri nell’intera area della città e della provincia dell’Aquila: scossa principale il 6 aprile 2009 con magnitudo 5,9 della scala Richter.
Il bilancio delle vittime è di 308 morti, oltre 1600 feriti e più di 10 miliardi di euro di danni.

La sofferenza degli aquilani è grande. Il Governo ha costruito centinaia di appartamenti in tempi record, ma per riportare L’Aquila alla normalità i problemi sono ben più profondi. Il terremoto ha distrutto l’economia della regione, migliaia di attività commerciali sono chiuse, quasi un quarto degli 80 mila residenti dell’Aquila riceve l’indennità di disoccupazione, mentre più di 20 mila sono sparsi nella regione in alloggiamenti provvisori.

Tutto questo tra sciacallaggio, liti per gli appalti e istituzioni che fanno di tutto per salvare sé stesse, comprese le istituzioni della trapiantistica. Ma si sa gli aiuti sono investimenti dei ricchi, perché gli interventi per lo sviluppo vanno a beneficio di chi li fa.

Il ritmo di smaltimento delle macerie è così lento che alcune stime parlano di decine di anni. Simbolica e significativa è stata la cosiddetta protesta delle carriole messa in atto in varie occasioni dagli aquilani per protestare sulla situazione di stallo nella ricostruzione. In virtù di ciò, tempi e costi, inizialmente stimati in almeno 10 anni e 10 miliardi di euro, sembrerebbero destinati a lievitare pesantemente.

E allora perché si finanziano le iniziative delle istituzioni trapiantistiche e loro associazioni di propaganda come nel caso del convegno del “26 agosto 2011 dall’equivoco titolo ‘PER DONO’ ASPETTI ETICI DEL TRAPIANTO”? Quali aspetti etici? Quante menzogne: nascondono agli aquilani che la cosiddetta “morte cerebrale” è un’invenzione e che l’espianto si pratica a cuore battente e sangue circolante su un vivo che ha perso la coscienza.
Speriamo che nessuna delle 308 vittime sia stata espiantata, ma non ci stupiremmo del contrario, perché là dove si soffre coagula meglio l’organizzazione trapiantistica.
Pur di fare i loro interessi hanno cavalcato e snaturato la festa della perdonanza celestiniana (istituita da Papa Celestino V nel 1294) per l’indulgenza plenaria a tutti i fedeli del mondo, che coincide nelle date.
Hanno perfino sporcato e manipolato l’albero della vita di Klimt attaccandogli dei cuori espiantati sinonimo di rapine su gente già provata dal dolore.

Gli aquilani non devono dare “PER DONO” nulla, né gli organi, né il perdono morale di siffatta avidità cieca al dolore altrui. Hanno già dato troppo in sofferenza.
Inoltre è terribile vivere pensando che c’è qualcuno che spera e forse proprio desidera una tua disgrazia per avere i tuoi organi; è una condizione che altera e distrugge l’armonia del convivere umano, anche perché non è altro che una moderna forma di cannibalismo: morte tua vita mia.
Mandate questi avidi soggetti in doppiopetto a caricar carriole per lo smaltimento delle macerie, altrimenti si potrebbe pensare che sia sciacallaggio della trapiantistica in un luogo dove il cittadino destrutturato dagli eventi diventa più facilmente preda della macellazione umana.

*

Fonte: http://www.antipredazione.org/

*

Giornalisti e Associazioni  che attingono a questa fonte sono tenuti ad indicare quanto riportato di seguito:
Fonte:
www.antipredazione.org
“Lega Nazionale Contro la Predazione di Organi e la Morte a Cuore Battente” Indirizzo: Pass. Canonici Lateranensi, 22 – 24121 Bergamo (ITALIA)
Tel. 035-219255, Fax 035-235660,  lega.nazionale@antipredazione.org

*

Reloaded and Published by

Apocalypse Time

https://apocalypsetime.wordpress.com/

*

*

*

This entry was posted in +Archivio Generale, Antipredazione organi, Appelli, Crimini contro l'umanità, LEGA NAZIONALE CONTRO LA PREDAZIONE DI ORGANI E LA MORTE A CUORE BATTENTE, Testimonianze, Video. Bookmark the permalink.